Decreto Salva-Casa: ecco i punti principali

Il 30 maggio, dopo essere stato approvato dal Consiglio dei Ministri, il Decreto Salva-Casa è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Ad oggi, al netto di emendamenti e modifiche, i punti principali sono i seguenti.

Per prima cosa spieghiamo qual è lo scopo principale: il Decreto Salva-Casa è uno strumento introdotto per regolarizzare quelle lievi irregolarità edilizie che, restando nell’oblio, impediscono ad una casa di essere venduta e, a chi intende acquistare, di sottoscrivere un mutuo.

E’ dunque un condono? No, perché si può applicare solo in caso di piccole difformità

TOLLERANZE ESECUTIVE

Per tutte quelle piccole irregolarità  non previste nel progetto originario, è concessa una sanatoria: difforme posizionamento di porte e finestre, minor dimensionamento dell’edificio, presenza di irregolarità esecutive nei muri sia interni che esterni, errori progettuali di rappresentazione grafica delle opere edili, errori relativi al progetto già corretti in corso d’opera

EDILIZIA LIBERA

Per snellire le procedure burocratiche, il decreto prevede un aumento delle opere in edilizia libera, cioè opere per cui non servono autorizzazioni: vetrate panoramiche amovibili, pergole o tende da sole, a patto che non creino aree completamente chiuse o provochino troppo ingombro

DOPPIA CONFORMITA’

Abolizione della doppia conformità, che prevedeva la conformità delle opere alla normativa in vigore al momento della realizzazione e a quelle previste al momento della presentazione della domanda. Oggi, per rendere commerciabili tali edifici, si considerano sanate tutte le piccole difformità che rispettavano le norme al momento della costruzione, purché oggi siano in regola con le leggi urbanistiche

CAMBIO DESTINAZIONE D’USO

Le singole unità immobiliari potranno cambiare destinazione d’uso ma solo se tale mutamento rientra nella stessa categoria funzionale: ad esempio, un appartamento potrà essere trasformato in una struttura ricettiva, presentando una semplice SCIA

DA “SILENZIO RIGETTO” A “SILENZIO ASSENSO”

L’amministrazione che non risponde alle istanze entro un determinato tempo, considera tale richiesta accettata: 30 giorni per le SCIA, 45 per le pratiche in sanatoria

I COSTI

Per sanare piccole difformità, sono previsti costi che vanno dai 1.000,00 ai 31.000,00 euro, in base al tipo di intervento, dal valore che acquista l’immobile e dalla sua ubicazione.